Itinerari di Maremma

La Maremma, terra millenaria ricca di storia, cultura e antiche tradizioni popolari fornisce al viaggiatore che passa da queste parti uno spettacolo unico nel suo genere. Terra ricca di aree protette, oasi e parchi naturali che rappresentano un patrimonio di flora e fauna unico nel suo genere. La riserva della Diaccia Botrona è tra le più importanti nel sottosistema delle aree umide costiere, sia per la notevole estensione che per la sua posizione strategica rispetto alle altre zone palustri. Da segnalare la presenza di testimonianze storiche (Isola Clodia, Badiola al Fango) e storico-architettoniche (Casa Rossa o Casa Ximenes). Il valore ambientale dell’area è stato riconosciuto più volte da numerose associazioni protezionistiche, istituti nazionali di ricerca ed organi internazionali con competenze in campo ambientale.

maremma toscana

La Diaccia Botrona

Da un punto di vista ambientale la Diaccia Botrona presenta uno splendido paesaggio lacustre, piuttosto uniforme, dove domina la vegetazione tipica degli ambienti palustri molto aperti, a discapito della presenza di alberi ed arbusti, che risultano abbastanza rari e localizzati. I chiari, i canali, i canneti e le giuncaie, incorniciati dalle immense pinete del tombolo costiero, formano un paesaggio unico nel suo genere. Tutta la zona e’ pianeggiante, al livello del mare. Ha, come unici rialzamenti, gli argini dei canali interni e la collinetta dell’isola Clodia.
terme di saturnia

Saturnia

Antica citta’ etrusca inchinatasi alla dominazione romana, ricca di interessanti testimonianze dell’epoca: la parte romana, le antiche vie, i resti di numerose costruzioni pubbliche e private, in particolare Castellum Acquarium in localita’ Murella. Imponenti le rovine delle terme, il bagno di Saturnia e intorno alla citta’ molte necropoli, la piu’ antica a sede di Carlo.
monte argentario

Monte Argentario

Un’isola d’incanto fatta di rocce aguzze, sole e mare, verde di piante e cespugli. Il fascino di questa terra era gia’ irresistibile ai tempi dei Quiriti, anche se nei secoli decadde e divenne rifugio per comunita’ di pescatori. Sicuramente abitato dagli etruschi l’Argentario conobbe un peso commerciale di rilievo soltanto al tempo dei romani, che fondarono la colonia di Cosa e probabilmente di Porto Ercole. Piu’ tardi, i Pisani prima e i Senesi poi la fortificarono per difendere la costa dai Saraceni. Questo mondo di bellezza selvaggia e dolce riserva a chiunque la visiti angoli di sogno.

Il Giardino dei Tarocchi

Il Giardino dei Tarocchi

Un insolito parco allestito dall’artista Niki De Saint Phalle in localita’ Garavicchio provenendo da Grosseto, dopo il bivio per Capalbio, uscita per Chiarone, bivio per Pescia Fiorentina percorrere la strada per circa 3 km fino al suddetto posto. Il Giardino dei Tarocchi ospita 22 sculture che rappresentano le carte degli arcani maggiori. Durante il periodo invernale le porte del giardino sono aperte solo su prenotazione a gruppi di almeno 15 persone. Per maggiori informazioni telefonare allo 0564 89.51.22.
Isola d'Elba

Isola D'Elba

La più vasta dell’Arcipelago Toscano, montuosa e accidentata, ha 118 km di costa che si snoda in tratti alti e rocciosi e piccole spiagge sabbiose. Di rilievo la pesca e la produzione di vini pregiati e di forte gradazione alcolica. La voce principale dell’economia elbana è oggi costituita dal turismo. L’attrattiva del suo paesaggio richiama da sempre visitatori. Conosciuta fin dall’antichità, l’isola fu dominata prima dagli Etruschi e dai Romani che avviarono lo sfruttamento dei giacimenti di ferro. In possesso dei Longobardi prima, dei Greci, dei Normanni e dei Saraceni poi, l’isola cadde successivamente nelle mani dei Pisani, dei Medici e degli Spagnoli. Dopo essere passata sotto il dominio francese, solo nel 1815 l’Elba tornò al granducato di Toscana e nel 1860 venne a far parte del Regno d’Italia.

Isola del Giglio

Isola del Giglio

Situata a ovest del promontorio dell’Argentario, dal quale la separa un braccio dimare largo 13 km, l’isola del Giglio e’ completamente montuosa e coperta di macchia Mediterranea. Il clima dolce favorisce la coltivazione della vite che insieme alla pesca e al turismo rappresenta una delle fonti economiche maggiori. Dal punto di vista amministrativo l’isola appartiene alla provincia di Grosseto. Dominata dai Romani, dai Pisani e poi dagli Aragonesi, nel 1558 fu acquistata dai Medici ed entro’ a far parte del granducato di Toscana. Meta obbligata per chi si trova in Maremma, puo’ essere visitata in un solo giorno.
Parco della Maremma

Il Parco della Maremma

Paesaggi e ambienti selvaggi che nel 1975 presero il nome di Parco Naturale della Maremma. Esso si estende dalla pineta del Tombolo di Principina a Mare fino a Talamone, includendo un tratto di costa di 20 km. E’ sicuramente il parco naturale piu’ vario e caratteristico d’Italia e tutela, al suo interno, tutti gli ambienti tipici della Maremma: il corso conclusivo dell’Ombrone, con l’estuario e gli acquitrini della Trappola, le dune e i tomboli, la macchia, la pineta, i monti e i conglomerati calcarei. Per visite ed escursioni telefonare allo 0564 40.70.98 oppure alla Cooperativa Albatro di Grosseto allo 0564 41.01.21 – 41.20.00.
pitigliano

Pitigliano

Dalla chiesa della Madonna delle Grazie, dedicata come ex-voto per la peste nel 1527, e con il sole verso il tramonto, Pitigliano da un’impressione scenografica indimenticabile. Si respira aria di civiltà e culture mutevoli nella logica imprevedibile dei tempi: quella preistorica, quella etrusca di segno vulcente, quella romana unificante i popoli in un comune ordine, quella medievale degli Aldobrandeschi signori della Maremma per circa mezzo millennio, la grandezza rinascimentale della nobile famiglia romana degli Orsini e i Medici e i Lorena. Il paese è dominato dal palazzo fortezza degli Orsini: nell’interno del palazzo e’ allestito il museo con oggetti archeologici provenienti dall’insediamento etrusco a Statonia. A Capisotto e’ la cinquecentesca Chiesa di Santa Maria. Nella piazza intitolata a Gregorio VII e’ la cattedrale barocca. Nel “ghetto” si trova la Sinagoga ebraica.

sorano

Sorano

E’ un paese di tufo scuro, costruito su terrazze tagliate in una rupe aperta e fatta scoscesa dal torrente Lente. E’ probabilmente di origine etrusca, ma il suo nome “Soranus” ne testimonia la romanita’. Sulle case incombe il masso leopoldino, un’altra roccia di tufo sulla cui sommita’ e’ una terrazza che domina il paese. Nel borgo sono la chiesa e quanto resta del palazzo comitale: il portale e il cortile. La fortezza, disegnata da A. Maria Lari nel 1552, che si staglia sulla parte meridionale del borgo, era legata a un sistema difensivo i cui potenti resti si vedono a Montorio, Castell’Ottieri e Vitozza. La fortezza e’ visitabile dai sotterranei ai bastioni alti, rivolgendosi al Museo Medievale Rinascimentale, che e’ nella parte interna di essa.
sovana

Sovana

Fu abitata nel VII, VI e IV sec. a.C. il suo massimo sviluppo coincise con la resa di Vulci a Roma nel 280 a.C. Era diocesi vescovile gia’ nel VI secolo. Ai secoli XII-XIII sono databili gli edifici medievali. Fu capitale di una contea Aldobradesca fino al 1313, quando passo’ agli Orsini. Infine appartenne ai Senesi, ai Medici e ai loro successori i Lorena. In evidenza sono il Duomo del IX-XI secolo. Del XIII secolo sono la Rocca e la chiesa di Santa Maria nel cui interno e’ presente un tabernacolo del IX-X secolo. Nei poggi intorno sono le tombe etrusche. La grande tomba a tempio, detta Ildebranda, rinnova la memoria di Gregorio VII, sovanese. La camera sottostante e’ di una semplicita’ estrema che contrasta con la fastosa decorazione dell’esterno.
massa marittima

Massa Marittima

Situata in una regione collinare denominata Colline Metallifere, e’ una citta’ di antiche tradizioni. Intorno all’anno 1000 fu feudo vescovile e nel 1225 divenne libero Comune; ebbe una propria zecca, propri pesi e misure e dette all’Europa il primo Codice Minerario; all’eta’ comunale risalgono le principali opere pubbliche e private e la splendida piazza dove spicca la maestosa cattedrale. Conquistata nel 1335, entro’ a far parte della Repubblica di Siena come semplice contado. Nel 1555, quando i fiorentini cacciarono i senesi, Massa fu inglobata nel Granducato di Toscana, ma solo sotto la dinastia dei Lorena, nel XVIII secolo, risollevo’ le proprie sorti grazie alla ripresa dell’attivita’ mineraria e alle opere di bonifica.
monte amiata

Monte Amiata

Antica via di transumanza per greggi, utilizzata nei secoli dai pastori per scendere al piano. Era la roccaforte della Maremma; rifugio di emigranti, sognatori, oggi luogo di villeggiatura per i maremmani che vi salgono per cercare il ristoro contro la calura estiva o la neve d’inverno per week-end sciistici.